“Cinque o sei racconti”

di Elisabetta Airoldi

Video-presentazione del volume

L’autrice, con l’accompagnamento musicale di suo marito Fabrizio Simoneschi, musicista; ci racconta il suo libro

In “Cinque o sei racconti“, ancora una volta parlo di donne, di emozioni e sentimenti: di amore, rabbia, confusione, coraggio, dolore, paura e felicità. Stati d’animo che Amelia, trasforma in storie, ove le protagoniste hanno un unico comune denominatore: la fragilità.

Amelia è stata una modella di successo e la bellezza è forse la sua unica colpa, e quella delle sue anime gemelle, che vivono in questi cinque o sei racconti di lontane solitudini.

La disperazione a volte è un punto di partenza, tanto da trasformare cinque foto di un’esposizione in altrettanti passaggi di coscienza.

Angela, Emmeline, Margherita, Muriel e Lilian hanno in comune un conto in sospeso con il destino.

Storie di ordinaria e straordinaria femminilità; uno specchio dalle mille sfaccettature entro il quale una via di fuga è ancora possibile e dove l’identificazione di una donna costringe anche gli uomini a identificarsi in una donna.

Lilian è una fotografa americana in missione a Mosul, Iraq. L’incontro con Adiya e le atrocità delle guerre contemporanee, nei luoghi maledetti dagli uomini e dimenticati da ogni dio, la mettono a confronto con i valori supremi dell’esistenza: la lotta continua tra il bene e il male.

Elisabetta Airoldi

L’autrice e suo marito ci raccontano come hanno vissuto, e come stanno vivendo, questo periodo

 

Nel libro sono contenute le fotografie delle protagoniste:

Amelia, il pilastro portante del romanzo, Angela, Emmeline, Margherita, Muriel e Lilian.

 

Alcuni scatti dello spettacolo teatrale “Anime fragili: Lilian e Adiya

tratto dal racconto di Lilian (la fotografia americana in missione a Mosul), contenuto in questo libro.