“Mostre al Museo” – anno 2017
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Raccolta d’immagini delle nove mostre
Secondo anno di “Mostre al museo”
Prima mostra
“Parabiago ERA… Parabiago È…”
Marzo 2017
Franco Zanotta. Brianzolo. Parabiaghese di adozione
Pasquale Campolo. Calabrese. Parabiaghese di adozione
Nella mostra vi erano disegni con alcuni dei luoghi caratteristici di Parabiago, realizzati da Franco Zanotta (tra i primi collaboratori del Museo della Fondazione) e fotografie di Pasquale Campolo scattate agli stessi soggetti: un confronto volto a mostrare cosa è cambiato nel tempo.
Questa mostra ha documentato come il trascorrere del tempo modifichi tutto ciò che ci circonda.
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Seconda mostra
“…tra boschi, cieli e paludi”
Aprile 2017
Stefano Raimondi. Parabiaghese trasferito a Varese.
Veterinario, lavora anche presso l’Oasi di Vanzago; è artista per passione.
Questa è la sua prima mostra.
Le sue opere olio su tavola, rappresentano boschi, campagne e animali.
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Terza mostra
“Il piacere di dipingere”
Maggio 2017
Rita Robbiati. Da Nerviano
Dipingere é sempre stata una sua passione fin da piccola.
L’arte di Rita Robbiati si articola sull’emozione di una ricerca pittorica consapevole, in una dinamica del sentimento che abbraccia la natura, il paesaggio, la figura umana e la rilettura dei grandi maestri degli ultimi due secoli.
Le intime pulsioni del suo animo si avvicendano sulla tela con un cromatismo che supporta il segno attraverso la tecnica in acrilico e a volte ad olio, trasmettendo la sua emozionalità e la sua ispirazione concretata poi “dal ” e “con” il colore che è elemento basilare della pittura.
L’armonia dei cromatismi di Rita rende comprensiva un’Arte visiva in cui si respira un sentimento di passione e di ricerca.
Quest’atmosfera di riflessioni cromatiche crea una fusione magica tra essenza ed esistenza, la visione della natura, dei volti non è solo percepita, ma animata e supportata dai sentimenti che animano il tratto pittorico dell’artista: un sottile fil rouge che pone quindi il colore e l’emozione al centro della sua arte.
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Quarta mostra
“Italia Australia: andata e ritorno”
Giugno 2017
Luigi Antonelli. Da Parabiago
Dal Veneto all’Australia, infine in Lombardia. Questo è il percorso di Luigi Antonelli: nella vita muratore e capo cantiere, dopo la pensione artista autodidatta.
I lavori di Luigi sono olio su tela e spaziano tra paesaggi, scene rurali e ritratti.
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Quinta mostra
“Human Art”
Luglio 2017
Giacomo Rossi. Da San Lorenzo di Parabiago
Ragazzo giovane e promettente: le sue opere di arte grafica si basano sulla fotografia, sull’elaborazione delle immagini e sulla capacità di trattare con sensibilità questa parte di computer grafica.
Alcune stampe sono arricchite anche da un supporto di stoffa come il lino.
Raffigura soprattutto volti e figure anatomiche.
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Sesta mostra
“Natura”
Settembre 2017
Michele Maffeo nasce a Novara nel 1967. Nel 1998 ha un primo approccio alla fotografia (ne studia le basi), ma non potendo seguire il processo completo dallo scatto alla stampa, per la mancanza di una camera oscura, per un momento abbandona i suoi studi, pur rimanendone appassionato.
Nel 2012 riprende in mano la macchina fotografica e con la tecnologia digitale finalmente è in grado di sviluppare le proprie foto e prepararle per la stampa.
Nei suoi scatti cerca di trasmettere le emozioni che la natura riesce a suscitargli: fotografa paesaggi e anche i particolari più nascosti.
Il colore è parte fondamentale delle sue fotografie, usato non tanto per restituire i reali colori, quanto per cercare di suscitare delle emozioni.
Stampa le sue fotografie con la tecnica Fine-Art, l’unica in grado di garantirgli la cromia voluta.
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Settima mostra
“Elementi e Totem”
Ottobre 2017
Ilaria Battiston. Da Busto Arsizio
Tecniche miste
“Elementi e Totem” rappresenta un viaggio fatto di colori, forme, simboli e significati che ricordano le arti orientali.
La natura come origine del tutto.
Un eterno movimento che vuole incantare e creare luce e libertà. Annullando limiti, schematismi, tecnicismi e giudizi.
Pura e semplice creatività, che gioca con materiali differenti per dar vita ad emozioni, sensazioni e stupore.
La magia continua e diventa poesia: le parole di Italo Calvino rappresentate nel Teatrino giapponese nascono e si diffondono grazie al canto degli attori.
“Non servono tante parole, sia l’occhio curioso a scoprire e seguire il sogno.”
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Ottava mostra
“Sculture”
Novembre 2017
Alfonso Muzio. Da Parabiago
Nato nel 1924 a Parabiago, dove vive e ha lavorato come farmacista, è anche scultore e poeta.
Ha realizzato le sillogi “Frammenti” e “Pianura” (G. Intelisano editore, 1955).
Fu 1° classificato al “Premio G. Giannini” per la pittura, nel 1953; un breve passaggio di ricerca che lo porta successivamente alla scultura, forma d’arte che predilige e alla quale si dedica da oltre trent’anni.
Utilizza fondamentalmente il legno, come materia prima, trasformandole anche in scultura in bronzo con l’antico metodo della “cera persa”, presso la fonderia Battaglia di Milano, dove realizzano anche le sculture di Pomodoro e Messina.
Dal 2000 la sua scultura in bronzo “Salto”, che raffigura un cavallo, è il trofeo che va al fantino vincitore della “Provaccia”, nell’ambito del “Palio di Legnano”.
Tra le opere dell’artista, sono presenti in collezioni private Le nuove Muse, serie di sculture sia in legno che in bronzo: un’elaborazione astratta con riferimenti alle scuole di Moore, Brancusi, Milani e A. Pomodoro.
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Nona mostra
“Espressioni d’autore”
Dicembre 2017
Questa mostra fotografica è stata realizzata dai soci del Circolo Fotografico Chiaroscuro di Casorezzo.
Ad ognuno di loro era stato chiesto di esprimere la propria creatività “scrivendo con la luce”, secondo il proprio gusto, il proprio stile e soprattutto utilizzando il genere che prediligono.
“Scrivere con la luce”, vuol dire usare tecnica, passione, ricerca, emozione, sentimento, per riuscire a convertire su di un foglio bianco bidimensionale, ciò che nella realtà ha forma tridimensionale, colori, luci e ombre.
“La scrittura con la luce prende così vita e comunica quello che noi sentiamo e vediamo, con lo scopo di condividerlo con chi guarda, vede, legge la nostra fotografia”.