ALLESTIMENTO PRECENDENTE

ex sede in via Randaccio

Sezione I – STORIA

ARCHEOLOGIA

Nelle sezioni che vanno dalla I.1 alla I.5 potrete osservare, attraverso alcune testimonianze materiali, momenti che hanno caratterizzato la storia dalle origini, sino all’età moderna.

I.1

Qui potete vedere testimonianze tipiche del periodo caratterizzante i primi secoli d.C., come parti di oggetti d’uso quotidiano (come le anfore), elementi architettonici caratteristici (come la cuspide e le coperture di tombe paleocristiane), monete e soprattutto una copia della Patera: il famoso piatto rituale in argento, il cui originale, ritrovato proprio a Parabiago, è conservato presso il Museo Archeologico di Milano.

I.2

Seguendo il filo della nostra narrazione, ritroviamo elementi architettonici (come i laterizi e parti di colonne) e oggetti cultuali (come la copia in stile di un crocifisso ligneo e un’acquasantiera originale); che ci trasportano nell’epoca medievale…

ETÀ MODERNA

…proseguendo, infatti, troviamo testimonianze che coprono un periodo che va dal XVI al XX secolo

I.3

In questa sezione possiamo soffermarci un momento per osservare i disegni e cercare di leggere i documenti che caratterizzano questo spazio: come i testi inerenti la Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, il Santuario della Madonna di Dio ‘l sa, le reliquie e anche alcune famiglie di Parabiago, come i Crivelli e i Lampugnani …

I.4

… per arrivare alle testimonianze che ci parlano della vita di tutti i giorni: testi che riguardano le concessioni per l’utilizzo delle acque, le coltivazioni, richiami per danneggiamenti della proprietà pubblica, avvisi comunali, tassazioni, pubblica sicurezza, passaporti e guide turistiche.

Inoltre, potrete osservare esempi delle ‘scoperte del secolo’, come l’orologio (si vedano gli ingranaggi di quello di un campanile e il pendolo) e la fotografia (diversi modelli di macchine fotografiche, l’attrezzatura del fotografo e un album).

Oltre a ciò, non passerà inosservata la vetrina del farmacista! Con gli strumenti del mestiere (come pestelli, boccette, fiale, la bilancia di precisione, i caratteristici vasi dipinti e le guide)

I.5

La vita al fronte

Purtroppo questi secoli furono caratterizzati anche dalla vita al fronte. Immagini e oggetti ci riportano immediatamente alla guerra: stampe, munizioni, medaglie, cartoline, portavivande, certificati, domande di arruolamento, volantini, tessere di riconoscimento, diplomi, ma anche testi musicali, fotografie e onorificenze, stemmi, indumenti, mostrine, l’attrezzatura da campo, binocoli, maschere antigas, borracce, armi, salvagente, lettere, elmetti, copricapi e fasce per le parate militari.


 

Sezione II – LAVORO

Un altro fattore, che da sempre caratterizza il nostro quotidiano, è il…

LAVORO MANUALE

Un rappresentante d’eccezione, fra gli artigiani, fu Giuseppe Maggiolini.

In questa parte del Museo abbiamo cercato di raccogliere differenti testimonianze visive che raccontano la vita di questo artista del lavoro. In particolare, possiamo osservare: stampe che riproducono rosoni e lo schedario dei suoi disegni, documenti personali del Maggiolini (come il lasciapassare rilasciatogli dal Ministro degli Interni e una fattura.

In particolare, possiamo osservare: stampe che riproducono rosoni e lo schedario dei suoi disegni, documenti personali del Maggiolini (come il lasciapassare rilasciatogli dal Ministro degli Interni e una fattura!), oltre a volumi e cataloghi delle mostre, a lui dedicati. Non passeranno certo inosservate le pareti che chiudono la sala del Museo, dove troviamo tele che un tempo arricchivano la Sala Teatro del Collegio Cavalleri.

Queste tele fanno da cornice al banco di lavoro da falegname e alla vetrina che raccoglie una serie di strumenti propri del lavoro dell’artigiano del legno: pialle, asce, seghe, lame, un archetto, trapani, punteruoli, pinze, morsetti, succhielli, un particolare attrezzo a forma di testa di cavallo, sgorbie, martelli, una squadra e un falcetto.

INDUSTRIA

Oltre al lavoro manuale, il progresso tecnologico, portò all’industrializzazione.

Nelle sezioni II.2, II.3 e II.4 sono raccolte le tipologie industriali che hanno caratterizzato il nostro territorio; ma prima di tutto, abbiamo scelto di dedicare una vetrina alla scrittura. Come abbiamo potuto osservare sino ad ora, il nostro percorso è stato caratterizzato in maniera particolare dai testi e non potevamo prescindere dal riservare uno spazio all’arte della grafia e dei caratteri.

II.2

Nella vetrina possiamo osservare: una scatola di compassi, una perforatrice, pennini, datari, timbri, astucci, portacarte, tempere, temperamatite, penne, inchiostri, puntine, carte, lettere, calamai, una macchina da scrivere, una bascula e dei pesi.

II.3

Ma entriamo negli uffici… dove troviamo altre macchine da scrivere, un telefono da parete, una calcolatrice, una stampatrice per biglietti da visita ed una macchina ciclostile; per poi attraversare idealmente le porte di una fabbrica e ritrovarci all’ingresso, di fronte ad un orologio timbra cartellini, un campanello elettromeccanico da reception, ed un diploma di medaglia d’oro (un riconoscimento molto ambito), e ancora, una bilancia da tavolo, pesi da commercio, diversi tipi di orologi, un apparecchio per la rivelazione dell’amperaggio.

In questa sezione abbiamo cercato di raccogliere tutte le attività industriali e gli uomini che hanno rappresentato il lavoro a Parabiago: come Mario Re Depaolini, fondatore della REDE insieme alla moglie Carla Musazzi; Gaetano Rapizzi, pioniere dell’industria elettro-meccanica; i fratelli Marazzini e la MEP, con i loro macchinari agricoli e per il giardinaggio e i motori fuoribordo; la Rancilio e la produzione di macchine da caffè; la Termozeta e i piccoli elettrodomestici.

II.4

Infine, al Museo di Parabiago, non poteva certo mancare il settore calzaturiero: qui possiamo trovare un esempio di un banchetto da calzolaio, modelli di calzature, forme per scarpe ed una serie di esemplari per uomo, donna e bambino, dei Fratelli Rossetti, Italo Colombo, Lorenzo Banfi, Nebuloni e di tante altre aziende, e ancora, stampi, fibbie, tomaie, macchinari e tutta una serie di attrezzi da calzolaio.


 

Sezione  III – COLLEZIONISMO

Nell’ultima parte del nostro viaggio attraverso la storia, ci ritroviamo coinvolti all’interno di un campionario di oggetti fra i più variegati: sono stati donati al Museo da alcuni cittadini di Parabiago, che li hanno reputati degni di essere conservati.

Nelle sezioni III.1 e III.2, infatti, troviamo tutta una serie di piccole collezioni che sembra di ritrovarsi in una Wunderkammer, una “camera delle meraviglie”.

III.1 e III.2

Abbiamo collezioni di ambito religioso (santini, libri di preghiere, acquasantiere, porta reliquie, medagliette, rosari, ciondoli, porta candele, porta ostie, calici, crocifissi, monete e quadri con raffigurazioni a tema religioso, edicole e statuette del Presepe); collezioni numismatiche (monete, gettoni, banconote); fotografie (immagini di viaggio, militari, sportive e ritratti, portafoto di pregio); collezioni di oggetti d’uso comune (lucchetti, bustine porta lamette, francobolli, chiavi, uno sterilizzatore, chiodi, lampade, ferri da stiro, macina caffè, orologi, macchine da cucire, trancia tabacco) e legati al lavoro (pala da mugnaio, attrezzi del calderàio, sgranatrice di mais e misuratore per grano turco, forbici e cote da barbiere, macchina per fare il burro, morsa in legno da falegname, pinza, morsetto, chiave svita dadi, righello, fuso, fissa cinghia, martelletto da saldatore, oliatori, compassi, strumenti di misurazione e fustelli); collezioni di strumenti musicali (clarinetto, metronomo, ocarina, armonica, flicorno); una collezione di fossili, e ancora, stemmi, documenti sulla Croce Rossa, armi e fregi militari, medaglie, quadri, statue, vasi e un blocco di marmo decorativi, una tosatrice per cani e una spazzola per cavalli, un’ancora.