All’origine dei corsi c’era l’idea di alcuni operatori culturali della Fondazione di proporre alla cittadinanza una grande giornata dimostrativa di pittura en plein air, dislocata in vari punti della città, con dimostrazioni pratiche sul posto.
I pittori locali interpellati, diedero la loro disponibilità, ma motivi organizzativi ne impedirono l’attuazione e l’evento prese forme più contenute, divenendo un corso di acquarello.
Ci siamo chiesti se un corso d’arte in un museo fosse compatibile con la missione dello stesso. Impensabile fino a non molti anni fa, in realtà questa iniziativa era perfettamente in linea con gli ultimi orientamenti degli istituti culturali, dal momento che anche i musei sono considerati centri di aggregazione sociale.
Il primo corso (2016) conservava l’idea originaria della pittura en plein air come soggetto, si chiamava “Le quattro stagioni del Roccolo” e l’esercizio pittorico era impostato sul variare del paesaggio al mutare delle stagioni. La tecnica proposta fu l’acquarello.
La Fondazione mise a disposizione gli strumenti e il materiale per dipingere, oltre a fotografie dei luoghi in oggetto e ad una dispensa che illustrava come sarebbe stato strutturato il corso e le sue caratteristiche.
Ogni anno i corsi sono stati presentati con una serata introduttiva con proiezione di slide e sono stati preparati a seguito di una serata zero, utile per carpire le attitudini degli aspiranti corsisti e poter predisporre un programma mirato e stabilire un determinato numero di lezioni.
Negli anni successivi sono stati proposti ulteriori argomenti, come il disegno e la copia dal vero e nell’ultimo corso del biennio 2019-2020 (poi interrotto bruscamente dal Coronavirus e dalla conseguente quarantena), il lavoro è stato impostato su tre gruppi distinti, che si sono occupati di diverse tecniche artistiche: disegno e acquarello botanico, disegno e acquarello in stile Andrew Wyeth e disegno e acquarello in stile William Turner.
In attesa di riprendere i nostri corsi presso la sede della Fondazione, gli operatori culturali coinvolti stanno cercando soluzioni per proseguire con il corso in essere, online.