ITINERARIO MEDIEVALE 1

Appena al di fuori del Parco dei mulini

CASOREZZO, CORBETTA, DAIRAGO, SAN GIORGIO SU LEGNANO

 

Casorezzo, S. Salvatore, prima metà dell’XI secolo

Dell’edificio originario restano le due pareti laterali, mentre la facciata e l’abside sono del XVII secolo, epoca in cui fu effettuata l’inversione dell’orientamento.

All’interno, sulle pareti medievali superstiti, importanti cicli pittorici dell’XI e XII secolo.

Corbetta, Collegiata di S. Vittore.  Prima metà del XII sec.

Le origini della chiesa risalgono al IV/V secolo, come documentano i resti di una basilica paleocristiana ad aula rettangolare di circa 10x20 metri, coperta a capriate e dedicata a San Vittore. La chiesa venne rifatta, sempre a navata unica, in epoca longobarda.

Si data, la probabile fondazione della Collegiata di San Vittore in Curia Picta, all’IX secolo.

La primitiva chiesa venne successivamente trasformata in forme romaniche con l’aggiunta, nel 1037,  di una cripta dedicata a San Materno. Le visite pastorali di San Carlo Borromeo a Corbetta incoraggiarono il restauro dell’edificio: venne compiuto tra il 1588 ed il 1592.

La chiesa fu nuovamente ristrutturata nel 1725 e due anni dopo, nel 1727, venne costruita l’attuale sacrestia, ornata di stucchi e dipinti ad affresco.

Intorno al 1750, dopo che l’edificio cadde nuovamente in rovina, fu deciso di porvi rimedio con un ampliamento, definitivo.

Nel 1792 l’architetto Pietro Taglioretti progetta l’attuale chiesa in eleganti forme neoclassiche con impianto a tre navate ed orientamento canonico est-ovest in asse con la preesistente basilica romanica. La facciata attuale dell’edificio, sopraelevata, per dare maggiore luce alle navate, fu realizzata tra il 1845 e 1846 su disegno dell’architetto Luigi Cerasoli: è caratterizzata da un elegante pronao che ingloba i tre ingressi e da colonne monolitiche in granito di Montorfano con capitelli corinzi (più tarda la decorazione del timpano, che risale agli anni cinquanta del Novecento).
I corbettesi  innalzarono il campanile della chiesa (risalente al 1696) da 42 a quasi 82 metri, causandone, il 2 giugno 1902, un rovinoso crollo, dovuto all’eccessiva altezza.

Nel 1908 il campanile venne ricostruito e ridotto all’altezza attuale di 71 metri. (Fonte Wikipedia)

Dairago, Pieve di S. Genesio, XI sec.

Restano ampi tratti delle fondazioni della primitiva chiesa paleocristiana, visibili attraverso pavimenti di cristallo e un capitello incavato che è oggi viene utilizzato come fonte battesimale.

Forse in origine era un capitello romanico istoriato, successivamente svuotato per il nuovo impiego. Sui suoi angoli sono raffigurati quattro angeli dalle ali spiegate che ricoprono l’intera tazza, inclinati in avanti e vestiti da tuniche strette da un cingolo: uno regge la croce, un altro appoggia la testa sul palmo della mano, un terzo sostiene un libro aperto e l’ultimo stringe una grossa chiave.

Caduto in disuso, il pezzo rimase abbandonato nel giardino della canonica fino al 1928, quando fu venduto ad un antiquario di Arluno, che però venne costretto dalla “Regia Soprintendenza” a restituirlo al parroco nel 1931: la tazza fu allora adibita ad acquasantiera e venne collocata all’ingresso della chiesa con il suo basamento originale.
Infine, nella primavera del 1939, la parte superiore fu trasferita nella cappella del Battistero per essere reimpiegata nuovamente come fonte battesimale, ma con un piedistallo marmoreo realizzato dalla ditta Redaelli e Barenghi di Milano ed una epigrafe latina a ricordo dell’avvenimento (le informazioni sono tratte dagli studi del © Gruppo di Ricerca Storica di Dairago)

San Giorgio su Legnano, Casa della Regina

Su questa dimora, fino agli anni trenta del XX secolo era collocato uno stemma che indicava l’appartenenza dell’edificio ai Visconti e che è stato tolto da un antiquario: poi se ne sono perse le tracce. (fonte © Wikipedia)