Il 25 novembre del 1920 le vecchie campane della Chiesa parrocchiale dei Ss. Gervaso e Protaso vennero caricate su grandi carri trainati da muli e cavalli, per essere portate a Varese per la loro rifusione.

Come in ogni altro comune italiano anche Parabiago dette il suo contributo umano ai gravi episodi bellici che sconvolsero la prima metà del XX sec.

Il 27 luglio del 1780 gli austriaci fecero chiudere il Riale: una roggia che, a partire dal Medioevo, portava nel centro di Parabiago l’acqua del fiume Olona, per lavare i panni, abbeverare le bestie, costruire case e chiese, irrigare giardini e orti.

“Se voi volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione.”

Oggi ricorre il 25° anniversario dalla morte di Monsignor Marco Ceriani, avvenuta il 5 maggio del 1995.
Non è facile descrivere in poche righe cosa è stato Monsignor Ceriani per Parabiago e soprattutto cosa ha fatto per la città e per la cultura del nostro paese.

In occasione della Festa dei lavoratori, vogliamo ricordare Mario Re Depaolini, che nello stesso mese, del 1938, a soli 27 anni fondò la sua azienda: il calzificio ReDe.

25 aprile 1912: nasce Cornelio Zadra, comandante partigiano e primo sindaco di Parabiago dopo la Liberazione.
25 aprile 2020: 75° Anniversario della Liberazione d’Italia